Perché sbiancare i denti?
Caffè, tè, sigarette, ma anche il tempo e l’usura che avviene tramite la masticazione portano a macchiare e ingiallire inesorabilmente lo smalto dei denti. È una cosa naturale che avviene anche se si ha una particolare cura dell’igiene dentale, e per questo motivo si cerca di risolvere e rimuovere questi antiestetici pigmenti per mezzo dello sbiancamento dentale.
Come funziona?
Lo sbiancamento dentale non è altro che una procedura che intende rimuovere macchie e recuperare il bianco naturale dei denti. Tuttavia, il risultato finale si ottiene con una sostanza particolare che va utilizzata solo in presenza di denti sani e privi di carie, perché se dovesse andare ad intaccare le radici o le parti interne dei denti si rischierebbe di aumentare la sensibilità dentinale e provocare infiammazioni e dolori.
Quali sono i metodi di sbiancamento più efficaci ed utilizzati?
Esistono diverse tipologie di sbiancamento, le più efficaci e diffuse sono: lo sbiancamento professionale domiciliare e lo sbiancamento professionale alla poltrona che è effettuato dall’igienista dentale. Entrambi i trattamenti si basano sull’uso di gel a base di perossido di idrogeno o carbammide.
- Lo sbiancamento professionale alla poltrona avviene con l’applicazione di un gel e di una lampada attivante a raggi ultravioletti, che ha la funzione di velocizzare l’azione del prodotto. L’odontoiatra o l’igienista dentale applica il gel sbiancante sulla superficie dei denti del paziente e posiziona la lampada a raggi ultravioletti. Si svolge in due cicli da 15 minuti, al termine del primo ciclo si sostituisce il gel.
- Lo sbiancamento professionale domiciliare avviene, su richiesta del paziente, con l’utilizzo di mascherine individuali e l’apposito gel sbiancante contenuto in particolari siringhe. Il paziente a casa applica il gel all’interno delle mascherine per circa 15 giorni, e le posiziona sulle arcate dentarie per un tempo compreso tra le 4 e le 8 ore al giorno.
Esistono rischi e complicazioni?
I principali effetti collaterali che si verificano più spesso effettuando lo sbiancamento dei denti sono un temporaneo aumento della sensibilità dentale e irritazione dei tessuti molli della bocca, in particolare le gengive. Un aumento della sensibilità si verifica spesso durante le prime fasi di trattamento. L’irritazione dei tessuti deriva generalmente da una procedura mal eseguita più che dall’agente sbiancante. Entrambe queste condizioni di solito sono temporanee e scompaiono entro 1-3 giorni dalla sospensione o dal completamento del trattamento.
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